Erano le nove in punto di sabato. Per i pignoli erano le ventuno.
Il commissario di polizia Aldo Casarosa prese il guinzaglio e lo agganciò alla pettorina del suo cane Mops, un carlino, che eccitatissimo si agitava rendendo come sempre l’operazione difficoltosa. Era felice di uscire.
Era una notte di mezza estate, il cielo punteggiato da miriadi di stelle luccicanti e l’aria appena mossa da una leggera brezza, quasi una liberazione dopo una giornata di caldo torrido e umido.